L'indicazione principale è quella di contenere il più possibile i tagli di formazione nella fase di allevamento per favorire una precoce entrata in produzione.
Le giovani piante, già ben impalcate in vivaio a circa 30 cm. Dal punto di innesto, crescono per diversi anni (in genere 3-4 anni) senza alcun intervento di potature tranne l'eliminazione di eventuali succhioni (rami vigorosi ed assurgenti) che si inseriscono sul tronco e sulle branche.
La forma di allevamento consueta è il
globo a chioma piena con la quale la pianta è lasciata libera di accrescersi e di assumere un portamento naturale, rivestendosi di ramificazioni fruttifere anche nella parte bassa fino a livello del terreno.
Anche le piante adulte, in genere, non sopportano pesanti potature perché viene intaccato il rapporto tra l'aspetto vegetativo e quello produttivo. In pratica tagli troppo forti spingono le piante ad eccessivo vigore vegetativo a scapito della produzione.
L'arieggiamento della chioma è comunque fondamentale per contrastare l'insediamento di cocciniglie nelle parti interne dell'albero; occorre inoltre contenere l'altezza massima delle piante per facilitare la raccolta da terra.
Le clementine hanno delle ramificazioni assurgenti che sono assai utili per le successive fruttificazioni e si possono prevedere interventi di sfoltimento dei rami sovrannumerari e di soppressione di quelli esauriti, solitamente alla fine del riposo vegetativo invernale.
Allo scopo di velocizzare le operazioni, si sta diffondendo l'uso di forbici pneumatiche per la cosiddetta potatura agevolata. I grossi tagli di più di 3 cm di diametro vanno spalmati di mastice per impedire l'ingresso di malattie (carie).